LA PROMESSA ANTICIPAZIONI – Curro smaschera Lorenzo e lo fa finire in carcere per un dettaglio

Nel prossimo capitolo de La Promessa le ombre del palazzo si trasformano in lame pronte a squarciare la facciata di onore e nobiltà che per anni ha protetto i suoi abitanti. Curro, dopo giorni di ricerche e notti insonni passate a rovistare tra cassetti e segreti nascosti, decide che non è più il tempo del silenzio. Ha in mano ciò che da tempo sognava: prove concrete, inconfutabili, capaci di inchiodare Lorenzo davanti a tutta la famiglia e agli ospiti riuniti per la grande cena organizzata in onore della piccola Raffaela. Il giovane non intende più tollerare le bugie e la corruzione che hanno sporcato le mura della sua casa. Ogni passo che lo conduce al salone sembra un colpo di tamburo che annuncia la battaglia imminente. Sa che il rischio è enorme, che Lorenzo non perdonerà mai un simile affronto, ma non può più tirarsi indietro: la giustizia deve parlare e il prezzo, se necessario, sarà la sua stessa pace.

Il contesto scelto non è casuale: la cena voluta da Catalina come celebrazione della guarigione di Raffaela si trasforma, per volontà di Curro, nel teatro perfetto per svelare intrighi e menzogne. Cristobal, con il suo piglio severo e militare, ha imposto ordine e disciplina ai domestici, trasformando il palazzo in una caserma. Ogni dettaglio è stato curato con precisione maniacale: i bicchieri in ordine crescente, le posate perfettamente simmetriche, i vini decantati con ore di anticipo. Simona, Candela, Lopez e tutti i servitori vivono con il fiato sospeso, schiacciati dal peso dell’ossessione del maggiordomo. In questo clima soffocante Curro trova l’appoggio di Lopez, suo compagno silenzioso di battaglia. Tra i corridoi segreti della cantina i due stringono un patto: se Cristobal cercherà di tenerlo lontano dal banchetto, sarà Lopez a portare la voce della verità, mostrando i documenti che inchiodano Lorenzo. La tensione cresce, due piani opposti si muovono in parallelo: quello oscuro e calcolato di Lorenzo e Leocadia, che tramano per colpire Catalina, e quello disperato ma coraggioso di due giovani pronti a rischiare tutto pur di smascherare il conte.

La notte della cena arriva come un sipario che si alza su un dramma annunciato. Il grande salone risplende di luci tremolanti, i candelabri proiettano ombre danzanti sulle pareti affrescate, i cristalli scintillano come stelle intrappolate. Alonso avanza accanto a Catalina, mentre Cruz porta in grembo la piccola Raffaela, simbolo di speranza e di fragilità. Gli ospiti applaudono, ignari del terremoto che sta per travolgerli. Cristobal dà il via al banchetto con parole solenni, ma il suo tono autoritario si incrina quando Curro, contro ogni divieto, irrompe nel salone. Il brusio si spegne, gli sguardi si concentrano su di lui. Con mano ferma alza i documenti che custodiva come una spada. “Questi fogli dimostrano che Lorenzo, conte di Ayala, ha intessuto affari loschi con il duca di Carry e con Juan Valladares. Contratti falsificati, sigilli rubati all’artiglieria reale, deviazioni di fondi che hanno macchiato d’oro sporco la sua carriera.” Ogni parola cade come pietra nel silenzio tombale.

La rivelazione non si ferma qui. Curro, con voce vibrante di rabbia e dolore, aggiunge un’accusa che lacera i presenti: quei traffici criminali hanno avuto un peso anche nella malattia della sorella Giana, avvelenata da materiali contaminati provenienti da una gioielleria coinvolta nello stesso circuito. Catalina trattiene il respiro, Alonso stringe i pugni, gli ospiti mormorano con orrore. Lorenzo, pallido come la cera, si alza furioso urlando alla falsità, ma Curro alza l’ultima prova, un foglio con il sigillo autentico dell’artiglieria. È il colpo finale. In quel preciso istante le porte si spalancano ed entra il sergente Burdina con due guardie. La sentenza cade senza appello: arresto per frode, associazione criminale e responsabilità indirette nella morte di una giovane innocente. Lorenzo tenta di ribellarsi, ma le manette della giustizia si chiudono su di lui più velocemente delle sue proteste.

Mentre il conte viene trascinato via tra sguardi di pietà e condanna, la sala rimane sospesa in un silenzio irreale. Cristobal cerca invano di salvare l’onore della casa, ma Alonso, con voce glaciale, ordina che la giustizia faccia il suo corso. Manuel, da un angolo, lascia trapelare un commento velenoso, mentre Catalina stringe la figlia al petto e osserva Lorenzo scomparire nel buio della notte. Lopez raggiunge Curro e gli sussurra un incoraggiamento: “Ce l’hai fatta.” Ma il giovane lacchè, pur sollevato, sa che questa è solo la prima battaglia di una guerra più lunga. Un biglietto strappato, un nome sussurrato tra due nobili in disparte suggerisce che la rete di complicità non si ferma a Lorenzo. La cena che doveva celebrare la vita si è trasformata in un tribunale, e le mura del palazzo riecheggiano ora della domanda più inquietante: la verità sarà una luce capace di liberare tutti, o un incendio pronto a distruggere ogni cosa?

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