Alberto Rossi «Abbiamo rischiato di perdere mia figlia per una sinusite È stata tre mesi in ospeda
Alberto Rossi, volto amatissimo di Un Posto al Sole, ha aperto il cuore in un’intervista che ha commosso il pubblico de La volta buona, andata in onda venerdì 12 settembre 2025. L’attore, con la voce rotta dall’emozione e le lacrime che segnavano il suo volto, ha raccontato il dramma che ha sconvolto la sua famiglia: «Abbiamo rischiato di perdere mia figlia per una sinusite». Parole dure, cariche di dolore e paura, che hanno scosso chiunque le abbia ascoltate. Un disturbo che nella maggior parte dei casi viene considerato banale e facilmente risolvibile, ma che nel caso della figlia dell’attore si è trasformato in un incubo a occhi aperti, aggravato dalle conseguenze post-Covid che hanno reso più insidioso ciò che sembrava routine.
Rossi ha ricordato con lucidità l’incubo vissuto, spiegando come una semplice sinusite abbia potuto mettere in serio pericolo la vita di una bambina di appena dieci anni. «I batteri possono viaggiare attraverso ossa e sangue», ha sottolineato con la drammaticità di chi quelle parole non le ha lette in un manuale, ma le ha viste trasformarsi in realtà nel corpo della propria figlia. È stato necessario un intervento raro e delicatissimo: una craniotomia. Un termine che già di per sé incute paura, ma che diventa devastante se associato a una bambina così giovane. Il solo pensiero di un’operazione simile lascia senza fiato, e Alberto Rossi non è riuscito a trattenere le lacrime mentre ripercorreva quei giorni, quando la vita sembrava appesa a un filo sottilissimo.
Il racconto si è fatto ancora più intenso quando l’attore ha spiegato che dopo il Covid le sinusiti possono diventare molto più pericolose. La piccola è stata costretta a restare in ospedale per tre lunghi mesi, un periodo che alla famiglia è sembrato infinito, sospesi tra paura e speranza, tra il timore di perderla e il desiderio di rivederla sorridere come una bambina qualsiasi. «Fortunatamente è andato tutto bene», ha ammesso Rossi con un sospiro che racchiudeva settimane di terrore. Ma dietro quel sollievo si nasconde la ferita ancora aperta di un padre che ha temuto il peggio. La fiducia iniziale riposta in una prima visita si è trasformata in disperazione quando i segnali di dolore sono diventati insopportabili e la bambina non ce la faceva più a resistere.
In studio, la confessione si è trasformata in un monito per tutti i genitori che hanno seguito la trasmissione. «Se un figlio ti manda segnali anche lievemente fuori dall’ordinario quando sta male, attivate subito tutti gli allarmi che avete», ha detto Rossi con voce ferma ma segnata dall’esperienza. Una frase che risuona come un grido d’allarme, un consiglio che nasce dal dolore e che porta con sé la forza di chi ha visto il pericolo in faccia. La sua storia non è solo un dramma personale, ma un messaggio universale che invita alla prudenza, all’attenzione e alla tempestività. Non sottovalutare mai i sintomi, non lasciarsi ingannare dall’apparente banalità di un disturbo, perché dietro l’ordinario può nascondersi l’imprevedibile.
Il racconto di Alberto Rossi, così intimo e lacerante, va oltre il semplice aneddoto privato e diventa un inno alla vita e alla resilienza. L’attore, che il pubblico è abituato a vedere nei panni di personaggi complessi e forti sul set di Un Posto al Sole, ha mostrato la fragilità più autentica di un padre che lotta contro la paura più grande: perdere un figlio. Le sue lacrime non sono state solo un segno di dolore, ma anche di speranza, la testimonianza di chi ha attraversato il buio ed è riuscito a intravedere di nuovo la luce. La piccola oggi sta bene, ma quei tre mesi resteranno scolpiti nella memoria della famiglia come un tempo sospeso, un limbo tra la vita e la morte da cui sono usciti con un insegnamento potente: la vita è fragile, preziosa, e non bisogna mai abbassare la guardia. La sua testimonianza rimarrà come un segno indelebile, capace di scuotere coscienze e sensibilizzare chiunque lo abbia ascoltato.