LA PROMESSA ANTICIPAZIONI: CRUZ DISTRUTTA DALLO SCANDALO DEL MATRIMONIO
Era un’alba che sembrava uguale a tante altre, eppure il palazzo de La Promessa si svegliava sotto un presagio oscuro. Cruz, fedele ai suoi rituali quotidiani, era ignara che quel giorno avrebbe segnato la disfatta della sua immagine. L’arrivo improvviso di Leocadia con un giornale tra le mani fu il preludio di un terremoto: “Il marchesino sposa una cameriera”. Quelle parole stampate in caratteri neri furono come una lama nel cuore della marchesa. Mentre le foto di Manuel e Jana sorridevano dalle pagine, Cruz sentiva il suo mondo crollare. Non era la gioia degli sposi a bruciarle dentro, ma l’umiliazione di vedere la serva che aveva sempre disprezzato elevarsi al rango di moglie dell’erede. Il palazzo si riempì di tensione, i telefoni squillavano senza sosta, i commenti maliziosi si diffondevano come un incendio, e Romulo si affannava a difendere l’onore dei padroni con risposte fredde e misurate. Ma nulla poteva spegnere la fiamma dell’ira che divorava la marchesa.
Alonso, davanti a quelle stesse pagine, reagì con un silenzio rassegnato, comprendendo che la verità prima o poi trova sempre il modo di emergere. Ma per Cruz era diverso: l’onta di un figlio rib elle e di una cameriera incoronata marchesa era troppo da sopportare. Ogni sospetto cadeva sulla servitù, poi sulla famiglia degli Infantes, infine su chiunque potesse rappresentare un potenziale traditore. Le notti insonni della marchesa si trasformavano in camminate ossessive tra le stanze, la sua voce sibilante ripeteva nomi e accuse, mentre Petra, Simona e Candela si stringevano in cucina come animali impauriti. Anche Leocadia, che aveva aiutato gli sposi, divenne oggetto di accuse velenose, sebbene rispondesse con calma che il suo unico gesto era stato quello di sostenere due giovani innamorati. Il dubbio e la paranoia si insinuavano ovunque, fino a trasformare la villa in una prigione di sospetti.
Nel frattempo Jana e Manuel, ignari del caos, vivevano giorni di pura felicità durante la luna di miele. Le spiagge, i tramonti, i sorrisi liberi di Jana erano il riflesso di un amore che finalmente poteva respirare lontano dai giudizi. Manuel la guardava come se ogni paesaggio fosse insignificante di fronte al volto della sua sposa, e le giurava protezione eterna. Ma a ogni miglio che li separava da casa, le mura de La Promessa diventavano più cupe, i corridoi più soffocanti. Cruz non vedeva più fiori o fontane, ma solo il ridicolo che credeva il mondo intero stesse riversando su di lei. L’odio verso Jana cresceva calmo, glaciale, trasformando la marchesa in una donna divorata dall’ossessione, pronta a qualsiasi gesto pur di vendicarsi. La differenza tra l’amore luminoso dei due sposi e la rabbia cupa della marchesa creava un contrasto che avvelenava ogni respiro del palazzo.
Il ritorno degli sposi fu accolto da un silenzio più tagliente di qualunque parola. Manuel, fiero, tese la mano alla moglie e le sussurrò “siamo a casa”, ma Cruz li attendeva sulla scalinata con lo sguardo di un giudice implacabile. Nessun abbraccio, nessun sorriso, solo il gelo di un’accoglienza che preludeva allo scontro. A cena la marchesa posò il giornale accartocciato sul tavolo, accusando direttamente gli sposi di aver autorizzato la pubblicazione. Jana tentò di difendersi con voce calma, ma fu interrotta con disprezzo: “Una cameriera vestita da marchesa e un figlio che disonora il suo nome”. Manuel reagì con fermezza, proteggendo sua moglie davanti a tutti, ma ogni parola scagliata contro Cruz era come un chiodo che fissava ancora più saldamente l’odio della donna. Alonso tentò di mediare, ma venne respinto con amarezza. Nel silenzio carico della villa, persino i domestici sentivano che quella frattura non sarebbe mai più guarita.
Col passare dei giorni lo scandalo non rimase un titolo di giornale, ma divenne una crepa profonda che minacciava di distruggere la famiglia Luján. La marchesa trasformò i saloni in un tribunale, interrogando chiunque fosse presente alle nozze, mentre i domestici vivevano nel terrore di essere puniti senza colpa. Manuel continuava a difendere Jana con forza, ma le accuse di Cruz si moltiplicavano, diventando sempre più velenose. Petra e Romulo, insospettiti dal pericolo imminente, si trovarono uniti da un patto segreto: proteggere Jana da un’ossessione che stava trasformando la marchesa in una donna pronta alla vendetta. Nel cuore della notte, mentre Jana scriveva appunti per mantenere la lucidità, il palazzo intero tratteneva il respiro. La Promessa non era più un rifugio, ma una prigione di rancori. E mentre Manuel e Jana cercavano di resistere all’odio con la forza del loro amore, Cruz maturava nell’ombra la convinzione che quella guerra non era finita: era appena cominciata.