La Promessa trame Spagna: Leocadia ha eliminato Carmen e Dolores e toglierà la vita a Jana

Nel cuore della Spagna aristocratica, tra palazzi sontuosi e giardini che celano più ombre che luce, prende vita una delle trame più sconvolgenti de La Promessa. È la storia di segreti taciuti troppo a lungo, di alleanze spezzate e di vendette covate nell’oscurità. Al centro di questo intrigo emerge la figura enigmatica e crudele di Leocadia, donna dal fascino magnetico e dall’anima tormentata, che sotto l’apparenza di una madre affettuosa e di un’alleata fidata nasconde un passato macchiato di sangue. Sarà lei, con la sua doppiezza, a sconvolgere il destino di Carmen, Dolores e, infine, di Jana, diventando l’artefice di una catena di delitti e tradimenti che getterà un’ombra funesta sulla tenuta.

Il ritorno di Leocadia alla Promessa non fu un semplice rientro, ma l’inizio di un piano studiato con precisione chirurgica. Fin dal suo ingresso, con lo sguardo tagliente e la voce fredda, mise in chiaro di non essere ospite ma padrona del proprio destino: “Questa è casa mia tanto quanto vostra”, dichiarò davanti a Cruz e al personale della tenuta, accendendo una tensione che si sarebbe trasformata presto in conflitto aperto. Con astuzia seppe conquistare la fiducia di Catalina, presentandosi come una donna che conosceva il dolore di una gravidanza senza marito, e di Jana, a cui offrì conforto e dolci parole. “Sei coraggiosa e meriti amore, non giudizio”, le disse, creando un legame di apparente affetto che presto si sarebbe rivelato fatale. Nessuno sospettava che dietro i suoi sorrisi si celasse la stessa mano che, anni prima, aveva tolto la vita a Carmen, la prima moglie del marchese Alonso, e a Dolores, madre di Jana e Curro.

Le verità nascoste iniziarono ad affiorare come spettri dal passato. Cruz e Leocadia erano state complici, unite da un patto scellerato. Cruz voleva il titolo di marchesa e Carmen era l’ostacolo da eliminare. Leocadia, spinta dal desiderio di essere riconosciuta come signora, accettò e con freddezza versò il veleno che stroncò la vita della nobildonna. Anni dopo, quando Dolores entrò nella vita di Alonso portando nel grembo un figlio, Cruz non esitò a chiedere alla sua complice di intervenire ancora. Leocadia, seppur titubante, obbedì e orchestrò la scomparsa di Dolores, lasciando due bambini orfani e una verità sepolta sotto menzogne. Ma il premio promesso da Cruz non arrivò mai: nessun titolo, nessun riconoscimento, solo disprezzo. “Non sei una di noi”, le disse la marchesa, condannandola all’oblio. Fu allora che nacque la vendetta, covata in silenzio per anni, fino al suo ritorno nella tenuta per colpire Cruz con l’arma più dolorosa: Jana.

Il piano fu diabolico e impeccabile. Dopo aver conquistato la fiducia della giovane, Leocadia le tese la trappola più crudele. Una brocca d’acqua fresca, un gesto apparentemente innocuo, si trasformò nell’arma del delitto. Jana bevve ignara, poco dopo iniziò a sentirsi male. I dolori lancinanti fecero pensare a un aborto spontaneo, Manuel accorse disperato, Catalina gridava per i corridoi che stava perdendo il bambino. Nessuno sospettò di Leocadia. Nelle ore seguenti la donna entrò nella stanza, osservò Jana stremata e le sussurrò la verità: “Tua madre Dolores non ti ha abbandonata, sono stata io, costretta da Cruz. Ma ora sei tu la mia vendetta, la pedina perfetta per colpirla”. Jana, spezzata nel corpo e nell’anima, non ebbe scampo. Morì tra le braccia di Manuel, implorandolo di proteggere il loro amore, mentre il veleno scorreva nelle sue vene. La versione ufficiale parlò di complicazioni, Cruz fu accusata e imprigionata, mentre Leocadia recitava la parte della donna afflitta, celando il trionfo della sua macchinazione.

Eppure la verità non poteva restare sepolta per sempre. Fu Catalina a scoprire indizi decisivi: un diario di Jana, lettere compromettenti, una boccetta di veleno. Confrontò Leocadia in una scena carica di dolore e rivelazioni, ma ormai era troppo tardi. Jana era morta, Cruz marciva in cella e la tenuta era avvolta da un silenzio funebre. Manuel vagava spezzato, Catalina portava sulle spalle il peso della verità, Alonso si ritirava nell’ombra. Leocadia sparì senza lasciare traccia, forse suicida, forse fuggitiva, ma il suo nome restò inciso come un marchio d’infamia. La Promessa non era più solo il nome della tenuta, ma un monito eterno: mai più bugie, mai più silenzi complici. Il sacrificio di Carmen, Dolores e Jana divenne il simbolo di una battaglia contro l’ambizione cieca e la vendetta distruttrice. Nel diario di Jana si leggeva: “Non voglio essere martire, voglio che la mia morte serva a fermare l’odio”. Quelle parole furono raccolte da Catalina come eredità morale e trasformarono il dolore in impegno, perché la memoria delle donne spezzate dal potere potesse diventare luce per il futuro.

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